1. Ti ringrazio per aver esserti volontariamente sottoposta alle mie torture! Inizio subito chiedendoti di parlarci un po’ di te: da quanto tempo calchi questa terra, cosa studi o fai di lavoro e quando hai incominciato a scrivere?
R: Ed invece sono io che ringrazio te per aver accettato di “torturarmi”.
Ho 33 anni, ho conseguito il diploma di “analista contabile” presso l’I.P.C. “Giovanni Falcone” di Gallarate e lavoro come segretaria in uno studio legale.
Calco questa terra, la scrittura, da ancor prima che su di essa muovessi il mio primo passo, pronunciato quando avevo 13 anni.
2. Specifichiamo meglio ai lettori: cosa hai scritto finora, i generi e i titoli, e cosa ti ha spinta a cimentarti in questa particolare attività letteraria, in particolar modo per quanto riguarda le tipologie peculiari a cui ti sei dedicata? Hai in mente di dedicarti ad un altro genere con i tuoi prossimi lavori? O rimarrai fedele a un tuo progetto o modo di scrivere?
R: “TOCCHI DI STILE” è la mia prima pubblicazione. Non so che cosa mi abbia spinto a cimentarmi in questa particolare attività letteraria, so che qualunque cosa sia stata è lei a guidare la mia mano, che risponde sotto l’impulso del mio sentire.
Ed è a questo impulso che il mio “modo di scrivere” vuole rimanere fedele.
Oltre a poesie scrivo anche racconti. In merito, ambisco a realizzare alcuni progetti, ma oggi è prematuro parlarne.
Desidero un giorno scrivere almeno un romanzo, ma in me tutto tace e, pertanto, è rigoroso silenzio.
3. Hai finora ricevuto, per questi lavori, qualche premio o riconoscimento? Oppure hai partecipato a qualche competizione? In quali occasioni? Raccontaci di queste esperienze: è stato facile per te partecipare e vincere? Lo sarebbe altrettanto per un ipotetico autore emergente? Quanto è stata serrata, a questo proposito, la competizione e come ti sei sentita una volta terminato il concorso: realizzata, determinata, delusa, demotivata? Se no, hai in mente di parteciparvi o ritieni di star lavorando/aver lavorato in attesa di qualche riconoscimento ufficiale che ti piacerebbe ricevere?
R: Ad oggi ho partecipato a due soli concorsi: “il corto letterario e l’illustrazione” – concorso internazionale – V edizione e la IV edizione del premio letterario IOscrivo – Giulio Perrone Editore. Posso affermare che, in entrambe le occasioni, non mi sono limitata a non vincere, ma sono persino riuscita a non salire sul podio dei finalisti!
La cosa non mi ha demotivato, ma il mio “insuccesso” mi è dispiaciuto, devo ammetterlo.
Sinceramente non sto lavorando per ottenere un riconoscimento ufficiale di natura letteraria, ma non ti nego che se venissi considerata meritevole di riceverne uno … ne sarei molto felice.
4. Prima si parlava di studio e di lavoro: ritieni che questo si sposi adeguatamente con le tue aspirazioni scrittorie? Come concili i due ambiti e cosa consiglieresti a quegli esordienti che si stanno addentrando nel mondo del lavoro, qualunque esso scelgano?
R: Il mio lavoro, pur piacendomi, non si sposa con le mie aspirazioni scrittorie. Sono due ambiti estranei tra loro.
Il lavoro – in generale – impegna tempo ed energie che spesso sottrae, inevitabilmente, tempo ed energie da dedicare alla scrittura. In ogni caso esorto tutti gli esordienti, che si stanno addentrando nel mondo del lavoro, di perseverare nell’estenuante ricerca di momenti da dedicare alla propria arte, perché per quanto l’impresa sia difficoltosa, faticosa e “impossibile”, alla fine il tempo si trova e … ne vale sempre la pena!
5. Relativamente al tuo ambito di preferenza: prosa o poesia, ritieni di poterti o volerti cimentare nell’altro campo di scrittura? Pensi possa essere facile o difficile per te e per quale motivo? Quali sono, se ci sono, le dritte che, a questo proposito, potresti dare ai neofiti che, per la prima volta, si stanno facendo attrarre dalle voluttà dell’ispirazione?
R: Non saprei. In un certo senso, indipendentemente dalla prosa o dalla poesia, l’atto dello scrivere può essere al contempo facile e difficile. Però di una cosa sono certa: per chi scrive, “scrivere” è un atto naturale.
Una dritta per chi si sta facendo attrarre dalle voluttà dell’ispirazione?
Lasciatevi sedurre! Abbandonatevi a lei senza riserve e lasciatevi guidare ovunque voglia condurvi.
Non abbiate mai fretta di scrivere. Dedicate alla vostra opera tutto il tempo che essa richiede. Ricercate la bellezza della vostra arte, ma soprattutto immortalate il vostro esatto sentire.
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